Angela Vera:
«RISCOPRENDO LA MIA IDENTITÀ HO TROVATO CORAGGIO»
Una bella infanzia e un’adolescenza segnata dal normale proibizionismo dei genitori: Angela Vera, 50 anni, ci racconta una vita lontana dagli eccessi e senza grandi problemi, alla ricerca di una risposta che non trovava. Fino a quando, dieci anni fa, un incontro inaspettato l’ha resa coraggiosa e intraprendente.
«Sono nata in un piccolo paese della Svizzera interna ma provengo da una famiglia italiana, emigrata nel 1960 dall’Italia del sud. In casa eravamo in sette: oltre ai miei genitori sono cresciuta con due fratelli e due sorelle. Con loro ho condiviso un’infanzia tra alti e bassi».
Le prime sfide
«Nell’adolescenza già a 15 anni non ho continuato gli studi e ho iniziato a lavorare in una fabbrica di orologi con alcune mie ex compagne di classe, un periodo segnato dai classici contrasti con mio padre per ottenere un po’ di indipendenza. La mia difficoltà più grande, ricordo, era la mia timidezza: ero una persona che parlava pochissimo. Generalmente quando dovevo parlare in pubblico mi sentivo insicura e a disagio».
In cerca di risposte
«All’età di trent’anni avevo già tutto quello che una persona può desiderare: un lavoro ben pagato, un ragazzo e una famiglia presente. Eppure, nonostante questo, sentivo che la mia vita iniziava a perdere colore, e io pian piano mi sentivo sempre meno felice. Era come se nel mio cuore si stesse formando un vuoto sempre più grande, e questa sensazione diventò insostenibile quando il mio ragazzo mi lasciò. Così, nella speranza di stare meglio e di risolvere i miei problemi esistenziali, iniziai a interessarmi alla filosofia e alle religioni. Malgrado il mio impegno a trovare una soluzione, però, niente di tutto questo mi soddisfaceva».
Un nuovo inizio
«Un bel giorno una delle mie sorelle, che allora viveva in Ticino, mi invitò a una conferenza a Milano. Durante il viaggio che mi avrebbe portato nella grande metropoli, pur non sapendo che cosa mi sarei dovuta aspettare, mi sentivo felice! Sentivo come se il mio cuore percepisse che stavo per fare qualcosa di importante e che da lì a breve avrei cambiato il mio modo di vivere. Durante quel fine settimana per la prima volta sentii parlare di un Dio d’amore che era interessato alla mia vita. Capii finalmente che quel Dio lontano e severo che scaglia frecce dall’alto era solo una proiezione sbagliata che mi ero fatta: Dio era tutta un’altra cosa. Finalmente ora mi sentivo amata, desiderata, accettata: questo senso di appartenenza a Dio mi ha fatto scoprire la mia identità, e ho trovato un coraggio e uno spirito di intraprendenza che sembrava essere rimasto nascosto per tutti questi anni. Sostenuta da Dio, mi sono sentita spinta a uscire dalla mia consueta routine per provare cose nuove, è così mi sono licenziata e mi sono trasferita in Ticino».
Oggi è tutto diverso
«Non ci crederete, ma in seguito all’incontro con Dio anche il mio carattere è radicalmente cambiato! Ora parlo in pubblico senza problemi e non ho timore di dare la mia opinione o condividere i miei pensieri. Questa esperienza mi ha dato più sicurezza in me stessa, intraprendo cose nuove e non ho paura in quanto so che Dio provvede per me. Penso che il suo amore e il passare del tempo con lui mi abbia fatto comprendere tante cose, una tra tutte che Dio vuole il meglio per me. Questa consapevolezza mi ha fatto rifiorire e portato a rapportarmi in modo diverso anche con gli altri. Un esperienza, questa che mi sostiene tutti i giorni, donandomi peraltro tanta gioia e forza per la mia vita».
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